VENEZIA
Saggio di bibliografia veneziana
composto Di Emmanuele Antonio Cicogna
ALBERTO QUATTROCCHIO - VENEZIA
1523. Disputatio Alberti Quattrocchi medici Veneti de Officinae pharmaceuticae veris et legitimis antiquorum ponderibus in qua comprobatur pondera monetaria veneta respondere iis quibus aetate Galeni utebatur antiquitas cc. Venetiis, Pinelli, 1617, in 4. - Farmaceutica Officina (Quattrocchio) - Officina antica (pesi usati)
Delle inscrizioni veneziane - di Emmanuele Antonio Cicogna - 1969
I Padri Veneti deliberarono per conto di dote quindici libbre d' oro de' danari pubblici a una sorella del medico Alberto Quattrocchi.
CATALOGO IL SEICENTO
DISPVTATIO ALBERTI QVATTROCCHI MEDICI VENETI, DE OFFICINAE PHARMACEUTICAE veris, et legitimis antiquorum PONDERIBVS, in qua comprobatur, pondera monetaria Veneta respondere ijs, quibus aetate Galeni utebatur Antiquitas. HVIC QVOQVE ACCEDIT EPITOME MENSVRARVM GRAECIS, ROMANIS, ET ARABIBVS Medicis olim familiarium. AD ALMVM PHYSICORVM Venetum Collegium. VENETIIS, MDCXVII Apud Antonium Pinellum. Editore stampatore: Antonio Pinelli Anno di pubblicazione: Venezia 1617
Note: La dissertazione latina sui pesi delle
monete venete di Alberto Quattrocchi è
divisa in tre sezioni che trattano della definizione di pesi, delle loro differenti
tipologie in ambito medico e delle esercitazioni sulla ruota (gnomon); alla
fine presenta inoltre un catalogo dei pesi, dei pesi antichi, ecc.
N. cat.: 3 Autore: Quattrocchi Alberto (XVII
secolo) Descrizione: Frontespizio di stampo ancora cinquecentesco, con una cornice
architettonica abitata da allegorie (fig. 3a). Lanonima calcografia presenta
in alto, raffigurate come decorazioni acroteriali, accanto a un medaglione centrale
contenente strumenti utili alla scienza monetaria (bilance, pesi e altri strumenti
di misurazione), a sinistra lallegoria della Modestia, giovane figura
femminile reggente lo scettro terminante con un occhio, e a destra una Carità.
Ai lati del titolo, agganciati alle colonne, a sinistra lallegoria del
Raziocinio e a destra quella dellEsperienza. In basso, un inserto naturalistico,
una sorta di studiolo con libri di matematica e vasi. Altra interessante illustrazione
è la calcografia della ruota (gnomon), in un foglio sagomato
inciso, attaccato solo parzialmente al testo, con sottostante lindicazione
per il tipografo: Quì và posta la Rota (fig. 3b).
Referenze bibliografiche: DEKESEL 2003, pp. 2253 -2254, cat. Q 1, con bibl.
prec.; EDIZIONI VENEZIANE 2003, I, p. 187, n. 24, con bibl. prec.
Delle inscrizioni veneziane raccolte ed illustrate da Emmanuele Antonio Cicogna, 5
Vol. I. p. 31. ove di Pietro Quattrocchi. Presso il distinto mio amico e culto uomo Jacopo Capitanio in Treviso sta un codice cartaceo in folio piccolo del secolo XVII intitolato: Viaggio fatto da me Pietro Quattrocchi con l'illustrissimo et eccellentissimo sig. Tomaso Contarini eletto ambasciador ai SS. Stati delle Provincie Unite dei Paesi Bassi. Com. Adi 6 marzo 1610 in giorno di sabbato prese licenza l'eccmo sig. ambasciador. dal sermo prencipe di Venetia Leonardo Donato. Finisce - adi 20 giugno 1610 colle parole: Piaccia a sua Divina Maestà di conservare a gloria sua et in particolare l'eccmo sig. ambasciador onde ne riceva il pubblico dalle sue fatiche beneficio et honore . Il viaggio è scritto eruditamente ed ha interessanti e curiose notizie. Sotto il dì 29 marzo 1610 avvi la descrizione del monumento eretto al l'imperadore Massimiliano in Inspruck nella chiesa di S. Croce. Dei due Pietro Quattrocchi che ricordo, l'autore del Viaggio è il primo, cioè quello che del 1614 imprimeva un suo Madrigale nella raccolta di Lionardo Sanuto.
Vol. II. p. 30 ove di Alberto Quattrocchi. Il medico Quattrocchi fu' mandato al campo per sospetto di mal contagioso . Ciò fu nel 1616 mese di maggio, come dagli estratti delle lettere di mons. Berlingerio Gessi Nuncio a Venezia, comunicatomi dal fu Marco Procacci; ove pure leggesi nel giugno susseguente 1616 che il medico Quattrocchi tornato dal campo ragguagliava non esservi peste, ma influenza di febbre maligna e petecchiale.
VENEZIA NEL PERIODO D'ORO. LA CRESCITA INDIVIDUALE DAGLI ALBORI ALLA CADUTA DELLA REPUBBLICA DI POMPEO MOLMENTI - TRADOTTO DA ORAZIO F. BROWN PARTE II AGE VOLUME D'ORO - CHICAGO 1907 - (IL MOVIMENTO SCIENTIFICO pag. 211 e 212)
MOVIMENTO SCIENTIFICO pag.211. Il primo italiano a tenere una conferenza su Aristotele dal testo greco e per eliminare gli errori è stato il veneziano Niccolò Leonico Tomeo, nato nel I453, di un padre albanese. Tra i molti aristotelici di Venezia, possiamo notare Sebastiano Foscarini, Eugenio Bruto, Antonio Polo, e fra Gioacchino della Torre, che si è applicato alla fisica piuttosto che la metafisica del Stagirita, e pubblicò le sue note sulla phisica auscaltatione De in i485. La filosofia è un ramo della cultura necessaria, e la imparò mai trascurato lo studio degli antichi; Giambattista Bernardo ha fatto un Repertorium di loro nella sua Seminarista, totias filosofeggiano. Anche l'insegnamento astruso di Raimondo Lullo trovato un commentatore paziente Valerio Valier (b. 1687, d. 1696). Teologia e la giurisprudenza sono stati assiduamente studiato, e la lista di scrittori sui punti di teologia e di diritto canonico è lungo, tra cui il patriarca Antonio Soriano, i Vescovi Antonio Pizzamano, Francesco Arzentin, Alvise Lippomano, Tommaso Stella, Marc Antonio Mocenigo, e altri di ancora più fama che abbiamo sono incontrato nel corso di questo capitolo. Giurisprudenza ricevuto l'attenzione non solo da coloro che praticano ^ la legge, ma da tutti coloro che hanno fatto alcuna pretesa a che la cultura.Scienze naturali e fisiologia furono gradualmente liberati dagli errori del Medioevo, e Ermolao Barbaro il giovane pubblicati sua Castigationes Plinianae e tradotti Dioscoride 'Storia della Medicina dal greco in latino; le prime due traduzioni italiane di quel lavoro è apparso anche a Venezia, uno a Fausto da Longiano in appunti I542 e l'altro contenente da Pier Andrea Mattioli in Medicina i544- fatto progressi attraverso lo studio e l'uso di semplici, e alcuni della nobiltà piantato giardini botanici vicino alle loro case a beneficio dei dotti. Abbiamo già notato i progressi che è stata fatta in pag 211 terapeutica, e, di fatto, Venezia vantava pag. 212 i medici che in una grave spirito scientifico temperato l'insegnamento della scuola araba con le dottrine di Ippocrate e Galeno; Tra questi possiamo citare Giovanni Caldiera, Pietro Roccabonella, che ha scritto un libro sui Aforismi di Ippocrate, Nicola Gupalatino, Pietro Barbaro da Pola, e Antonio Zeno, di nome Policola, autore di un lavoro curioso chiamato De Hamana natura (1/491) , e Giacomo Surian di Rimini (d. 1 ^ 99), tutti appartenenti al XV secolo. Nel XVI troviamo Alessandro Benedetti; Benedetto Riccio, che ha commentato Avicenna in i555; Marziale Rota; Niccolo Sammicheli; Vittore Trincavello, il sostenitore caldo delle teorie di Galeno, e un buon uomo di lettere; Benedetto e Fabrizio Rinio; Antonio Secco, visitaor praticho, come Calmo lo chiama; Ambrogio Leoni da Nola; Girolamo Boniperto di Novara; Francesco Mattioli di Siena, padre di Pier Andrea; Marino Broccardo; Valerio Superchio; Girolamo Ramusio di Rimini, che è diventato un cittadino veneziano; Curzio Marinello; Attilio Quattrocchi ; Niccolò Massa, che ha fatto importanti scoperte anatomiche; Giambattista Peranda; Gian Bernardo Regazzola; e Prospero Alpino da Marostica, che è stato direttore del Giardino Botanico di Padova. Tra questi molti uomini scientifici dobbiamo trovare un posto per uno, Alvise Cornaro, che, anche se non dichiaratamente un medico, ha scritto un libro, sobria Vita, in cui entrambi con il precetto e con l'esempio ha anticipato alcuni principi di igiene moderna. Scoperte anatomiche naturalmente assistita chirurgia; e un veneziano Piove di Sacco, Angiolo Bolognini, professore a Bologna dal i5o8 al 1617, è stato tra i primi a scrivere su questo argomento. Giovanni Andrea della Croce, nato a Venezia nel 1609, che vi morì nel 1676, fu l'autore di un trattato universale Chirurgia, e il veneziano Michelangiolo Biondo (b. 1497, d.1565) anche scritto sulla chirurgia, anatomia, e la medicina,
Serie di corrispondenza: Venezia . Data: 1593/01/23. Luogo: Venezia. Mittente: Pomponazzi (Aurelio), Protonotario Destinatario: (Petrozzani Tullio, monsignore primicerio, consigliere ducale)
Fonte: Un Hebreo (1) m'ha fatto veder un scrittorio dove sono pezzi di lazzuli della grandezza della carta ovata che sarà con questa, et una tavola simile al scrittorio, che per mio giuditio è cosa bella per la grandezza dei pezzi. Fu fatta per mandar al turco, et dall'annessa lettera d'esso hebreo sua altezza (2) potrà intender meglio li particolari, ch'io n'avviso ad ogni buon fine. Li signori Otti hanno voluto ch'io faccia riveder li suoi smeraldi ad altri, di che li ho compiacciuti et quasi universalmente ricavo che sono gioie belle et buone, di prezzo, ma che non se ne trovarà danaro a venderle. Il pennacchiaro che diede la robba al Quattrocchio (3) insta alcuni giorni sono per essere pagato et io non so che dirgli, perché s'aspettava risposta da esso Quattrocchio della mente di sua altezza, et il debito è de ducati 47 1/2. Il signor Francesco Lercaro sta aspettando che sua altezza lo favorisca nel modo che scrive con l'annessa, nel particolare delle sue gioie, le quali intendo che non vol vendere, poiché 'l contratto del feudo è andato a monte, dice egli per causa del signor Prato. L'ho incaminato a rittaccar la prattica, ma lo vedo lontano, sua altezza è prudentissima et sa quello che conviene al giusto et alla reputatione sua domani penso che sarò col signor Lercaro et vedrò di mover qualche pietra nel particolare del feudo, però come da me et seben non ho ordine da sua altezza, credo però che seria suo servitio ad haver sudditi di tal qualità (4)
Note: (1) David de Pomis; cfr. SERMIDI 2003, pp. 167-168,
doc. 210.
(2) Vincenzo I Gonzaga.
(3) Girolamo Quattrocchio.
(4) Mantova, 27 gennaio 1593, Corte a Pomponazzi Aurelio, ambasciatore: "...non
pare a sua altezza di risolversi quanto al scrittorio da vostra signoria reverendissima
scritto se non ne vede uno dissegno o ritratto così in schizzo..."
(ASMn, AG, b. 2235).
Regesto: Segnalazione di uno scrittoio con lapislazzuli;
mostra degli smeraldi di sua altezza; sollecito per il pagamento di un "pennacchiaro";
negozio delle gioie del Lercaro . Quattrocchio Girolamo,
Pennacchiaro Ducale .
voce: pennacchiaro: descrizione: artigiano specializzato nella lavorazione di
penne e piume di volatili (Ferrari pennacchiario).
ARCHIVIO STORICO SICILIANO PUBBLICAZIONE PERIODICA DELLA SOCIETÀ SICILIANA PER LA STORIA PATRIA ) NUOVA SERIE, ANNO XXXIV. PALERMO SOCIA E PATRONA SUA MAESTÀ MARGHERITA DI SAVOIA REGINA MADRE ELENCO DEGLI UFFICIALI E SOCI DELLA SOCIETÀ PER L'ANNO 1909
Air VIII
Esposizione
Internazionale d' Arte della Città di Venezia , che si inaugurerà
il 22 aprile e si chiuderà il 7 novembre di quest'anno (1909). Il numero
degli artisti siciliani che vi figurano è inferiore ad alcune delle precedenti.
Però le opere da essi esposte (considerando che non poche sono state
acquistate da colti italiani e stranieri) è da credere che siano assai
pregiate. Nella sala 35, dal titolo :
Napoli ed altre Regioni , il nestore dei pittori
palermitani, Francesco Lojacono, ha esposto
due paesaggi siciliani: Tramontana (Palermo) e
Crepuscolo. Ambidue sono stati venduti, appena
inaugurata l'Esposizione. Accanto a questa pittura del vecchio Artista siciliano,
ve ne ha una di un giovane, Domenico Quattrocchi,
e questa s'intitola Brezza mattutina. E nella stessa
Sala sono due ritratti del nostro Ettore Ximenes;
uno in bronzo che raffigura Adolfo Venturi, il chiarissimo Prof. dell'Università
di Roma, e l'altro in marmo che raffigura il nostro carissimo VicePresidente
Giuseppe Pitré. Nella Sala 20 , dove sono
esposte delle sculture di varii Artisti romani,
ve ne ha una in bronzo del nostro concittadino, dimorante a Komst Giovanni
Nicolini. L'ha denominata Pace ! Nelle Sale
internazionali 4. e 15. dello scultore siciliano Bernardo
Balestrini figura in gesso La Cieca; e nella
15. pure internazionale anche in gesso una scultura di Antonio
Sciortino di Noto : Irredentismo. Avvi poi una Saletta nelle cui pareti
in alto sta scritto: Bellezze della Sicilia, di Ettore
De Maria Bergler. La decorazione e i mobili che l'adornano sono stati
eseguiti da Vittorio Ducrot su disegni di Ernesto
Basile. Antonio Fradaletto in un cenno biografico, che nel Catalogo dell'Esposizione
ha scritto del detto pittore palermitano, così dice: La bella collezione
esposta in questa Saletta richiama il nostro pensiero e il nostro cuore all'Isola
divina e sfortunata, che supera ogni altra terra italiana per lo splendore della
sua natura e per la terribilità dei suoi flagelli. Ben 26 sono le pitture
di Ettore De Maria che in detta Sala figurano e
di essi Popolane di Piana dei Greci , Palermo (Kalsaj, Verno il Fare sono state
già vendute. L'ultima l'ha acquistata il nostro Re.
In questa medesima Saletta, il nostro egregio consocio Antonio
Ugo ha esposto un suo studio in bronzo: Benaiuolo,
ed Ettore Ximenes un ritratto in marmo di A. Dall'Oca
Bianca.
DIZIONARIO TOPOGRAFICO
DEI COMUNI COMPRESI ENTRO I CONFINI NATURALI D'ITALIA
di Attilio Zuccagni-Orlandini - 1861
VENEZIA (Veneto). Città capitale dello stato Veneto, capoluogo di Prov. di distr. e di comune. Sorge in mezzo alle Lagune dalla estremità settentrionale delI' Adriatico. Portentoso monumento della umana potenza, che non si poteva concepire, non che eseguire se non da una popolazione italiana.Mentre le barbarissime orde dei Goti e poi quelle degli Unni, scendendo giù dalle alpi derubavano e devastavano la Penisola, una tribù di veneti si procacciava ricovero e difesa nelle isolette emergenti dalle sue lagune ; indi le riuniva con edifizii arditamente costruiti e cosi veniva a formare la prodigiosa città regina dell'Adriatico, che per molti secoli si mantenne rispettata e temuta, mercè il saggio regime repubblicano adottato dal suo popolo. La stupenda basilica di S. Marco, con piazza ricinta dai porticati tanto celebri delle Procuratìe vecchie e nuove ; il palazzo Dogale con i suoi Pozzi e Piombi ed il Ponte dei sospiri, di funestissima celebrità; la Biblioteca di S. Marco ; la torre dell'orologio ; il Ponte di Rialto, e i grandiosi edifizii che fiancheggiano nei due lati il Canal grande, l'Arsenale, e tanti e tanti altri munumenti rimangono a testimonianza dell'antico splendore di questa superba città. Se non che ne duole amaramente che quei grandiosi sforzi dell'umano ingegno, i quali costarono immensi tesori ad un popolo libero, ora servir debbano di ludibrio, anziché di ammirazione ai prepotenti stranieri; uno dei quali potentissimo la cedeva obbrobriosamente agli Austriaci, e questi ora tiranneggiano gli infelicissimi abitanti, più di quello avrebbero fatto gli stessi Unni se avessero potuto impadronirsene. Oh perché cotanta gloria nazionale italiana dovrà restare turpemente offuscata dalle barbarie della tirannide straniera. Popol. 106,353.
-------------TORREBELVICINO ---------- PONTE DEI QUATTROCCHI
Il ponte dei Quattrocchi si trova nei pressi della antica fonte di acque minerali "Fonte Margherita" e appartiene al comune di Torrebelvicino, in provincia di Vicenza, nella regione Veneto.
PADOVA
BIOGRAFIA DEGLI SCRITTORI PADOVANI di Giuseppe Vedova
QUATTROCCHI (ab. Pietro) visse nel secolo decimosettimo. Il Volpi lo chiama uomo erudito, e maestro delle cerimonie nella insigne cattedrale di Padova. Mori nell'anno 1675. Lasciò una buona e copiosa libreria ai Padri Riformati della città stessa, ai quali il ricordato Volpi donò del Quattrocchi un grosso volume in foglio di lettere mss. originali. Io lo credo col Cicogna (2) autore di un madrigale sopra Gesù Cristo che ringrazia Dio dopo la cena, e se ne va all'orto. Sta il detto madrigale alla pag. 44 del libro intitolato: Vita, azioni, miracoli, resurrezione ed ascensione di Dio umanato, raccolti dal clarissimo signor Leonardo Sanudo in versi lirici dai più famosi autori di questo secolo, e dati alle stampe dal reverendo Don Paolo Bozi per frutto e diletto spirituale del Cristiano. In Venezia, presso Sante Grillo e fratelli, 1614.
Nuova guida pei forestieri per conoscere le cose piu notabili che si trovano nella città di Padova - di Paolo Faccio - 1818
"Stemmata familiarum patavinarum" , Teobaldo Cortelerio, Joanne Bona et Joanne Basilio auctoribus. "De origine et gestis Patavihorum" libri septem, Henrico Calderio auctore . Questi due codici cartacei si ritrovavano nella libreria dei padri Riformati di Padova, loro donati dal reverendo D. Pietro Quattrocchi con tutta la sua libreria copiosissima di ottimi libri a penna e a stampa. Era egli mansionario della cattedrale, fu sepolto in s. Biagio per essere stato gran benefattore di quelle monache. V. Jacobi Salamonii inscriptìones urb. patav. pag.505.
Delle inscrizioni veneziane - di Emmanuele Antonio Cicogna - 1969
Quel Pietro Quattrocchi ricordato dal Volpi fu Mansionario o Parroco nella Cattedrale di Padova dall'anno 1622 sino al 1675, e sembra che fosse Patavino, giacchè nelle Bolle Apostoliche con le quali Papa Gregorio XV a lui conferisce quella Mansionaria si legge ch'egli era ex civitate vel diocesi Paduana oriundus....
---------------Ecclesiae Venetae - Minute registri canonici- Mansionario Quattrocchi ----------------------1635 feb 06 - 1645 dic 10
"Battesimi dall´anno 1671 all´anno 1719, Mansionari Quattrocchi, Alvise Lazari", 1671 mar 14 - 1719 apr 15 - Parrocchia della Cattedrale (Padua).
FRAMMENTO TRATTO DALLA BIBLIOTECA CIVICA DI PADOVA
155. De vita religiose per exempla instituenda, in:Exempla virtutum et vitiorum, atque etiam aliarum rerum maxime memorabilium (pp.1176-1442)Basileae, 1555.I.3521.Sul front.: note di possesso di mano diversa del sec. XVII, in testa "A. [D.] Petri Quattrocchi domnum", accanto alla marca tipografica "Est conventus p.p. Reformatorum Sancti Caroli Paduae, in calce nota di possesso cancellata con righi a penna Ex libris Scipionis 156. GiudittaMilano /Hefti,2001.
DIZIONARIO TOPOGRAFICO DEI
COMUNI COMPRESI ENTRO I CONFINI NATURALI D'ITALIA
di Attilio Zuccagni-Orlandini - 1861
PADOVA (in veneto Pàdoa) Capoluogo di prov., e di distr. Siede questa città presso il Brenta e il Bacchiglione. Ha un ricinto di mura, con bastioni e fosse. Conta sette porte, e la più distinta quella del Portello, costrutta nell'interno a foggia d'arco trionfale. Ben fabbricate sono nel maggior numero le case, ma anguste ed irregolari le strade. Rimarchevole è il palazzo di giustizia, detto della Ragione. Fra le molte chiese è osservabile quella di S. Giustina per maestosità di architettura. S. Antonio però è tempio insigne, magnifico e forse unico nel mondo per eccellenza di lavoro e profusione d'oro, argento, bronzi, granito, ed altre pietre preziose. È pure da citarsi il Caffè Pedrocchi, come il più grandioso d'Europa. Il ponte di ferro è mirabile per la sveltezza delle sue proporzioni. Ha una celebre università ; un teatro anatomico ; altro di fisica sperimentale, cui è annesso l'orto botanico; collegii, seminarii, ed istituti di pubblica beneficenza. Fra lo piazze si distingue quella delle statue, singolare sopratutto per la deliziosa isoletta elittica che vi forma un canale d'acqua corrente che posa su quattro ponti. Abbondantemente produttivo è il territorio disseminato di deliziose ville ed intersecato da copiose correnti, in clima dolcissimo. Nei colli Euganei si cavano pietre da lavoro, da calce e vi si trovano sorgenti termali assai rinomate. Popolazione 53.993.
VERONA
Catalogo del fondo antico del Liceo Ginnasio Sc. Maffei di Verona (XVII-XVIII sec.)
Capriata, Pietro Giovanni, Dellhistoria di Pietro Giovanni
Capriata libri dodici
, Genoua et in Torino, per Alessandro Federico Caualleris,
1640; [30], 1205, [41] p., 8°. Ex libris e note di possesso: Donum
Quattrocchi Est Cunctus P. Reformatorum S. Caroli Padue. [36 I]
Davila, Enrico Caterino, Historia delle guerre ciuili di Francia di Henrico
Caterino Dauila
, Venetia, appresso Tomaso Baglioni, 1630; [32], 1056,
[8] col., 4°. Ex-libris e note di pos.:Est cunctus R.P. Reformatorum S.
Caroli Padue. Petri Quattrocchi donum.
[42 L]
Nota: dopo le indicazioni editoriali e le eventuali note, è indicata,
fra parentesi quadre, la
collocazione dellopera.(Ultimo aggiornamento: 13 luglio 2010)
sito a cura di Gilberto Quattrocchio e Patrizia Prodan
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